Il Carnevale di Gallipoli, i colori dell’inverno salentino

Il Carnevale di Gallipoli ed i colori dell’inverno salentino

A Gallipoli, bellissima città affacciata sulle rive del mare Ionio, si festeggia uno dei carnevali più longevi e conosciuti della Puglia. Sembra che i festeggiamenti in questo particolare periodo dell’anno fossero una pratica molto comune in epoca medioevale ed alcuni documenti lo testimonierebbero. Si trattava tuttavia dell’eredità culturale derivante da antichissime usanze pagane tramandate nel tempo dalla memoria popolare.

Spiaggia sabbiosa acqua cristallina il mare di puglia

Atavici riti propiziatori legati al ciclo delle stagioni e che l’arrivo del cristianesimo ha praticamente inglobato. Dopo decenni di quasi oblio il carnevale a Gallipoli è diventato nuovamente in auge e con vigore a partire dalla metà del secolo scorso.

I festeggiamenti del carnevale si protraggono a Gallipoli per circa un mese tra veglioni in maschera, mostre, eventi, teatro e ricette tipiche. Un tempo abbastanza lungo durante il quale si potrebbe anche organizzare una piccola vacanza nella città salentina. Ovviamente ci si dovrà informare presso lo IAT turistico riguardo ai programmi e trovare una sistemazione in Hotel o B&B. Come per tutti i periodi dell’anno anche il Carnevale a Gallipoli ha i suoi dolci tipici e la vacanza sarà anche l’occasione per assaggiarli: In ogni casa e nelle vetrine delle pasticcerie non mancano le Chiacchiere, la “Fucazza de Carnuale” o i cannelloni di Carnevale.

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Il soggiorno a Gallipoli durante il Carnevale è anche il periodo ottimale per visitare la città vecchia sull’isolotto, con i suoi palazzi e chiese barocche. I vicoli stretti che custodiscono chicche meravigliose tra frantoi ipogei e case a corte. Merita una visita il Castello ed i suoi bastioni, il Museo Diocesano adiacente la Chiesa di S. Agata con una ricca collezione di opere d’arte, l’arrivo giornaliero al porto dei pescatori.

A Gallipoli il Carnevale dura tutto l’anno

Un tempo il Carnevale durava molto più a lungo ed iniziava addirittura la prima domenica di ottobre. Si intensificava dopo l’Epifania per culminare nei giorni che precedevano la Quaresima. Oggi i festeggiamenti durano circa un mese in coincidenza del periodo pre-pasquale anche se l’euforia della festa inizia molto prima. Forse non è scorretto dire che a Gallipoli il Carnevale non cessa mai durante l’anno!
Una sottile aria festaiola si insinua tra i vicoli della città vecchia e cresce impercettibilmente, sfuma i contorni della cose e suggerisce misteri e atmosfere di tempi andati.

Foto fontana greca Romana di Gallipoli nel Salento.

Le prime edizioni del moderno carnevale si svolgevano a Gallipoli Vecchia. Una moltitudine di gente di tutte le età mascherata scorrazzava su rudimentali carretti tra i vicoli del borgo antico, sull’isolotto. Erano i giorni della goliardia e degli scherzi prima del lungo periodo della Quaresima.

Oggi il Carnevale di Gallipoli è diventato uno dei più seguiti di tutta la Puglia. Ogni anno migliaia di visitatori si danno appuntamento lungo Corso Roma per partecipare alla grande sfilata dei carri allegorici e vivere la festa tra coriandoli e musica.

Infatti la tradizione vuole che a Gallipoli il Carnevale abbia inizio con la festa di S. Antonio Abate il 17 gennaio. Come succede in tutto il Salento, in occasione delle celebrazioni del santo de Lu Focu, anche Gallipoli prepara l’enorme piramide di fascine di rami d’ulivo e tralci di vite da accendere la sera della festa. Il grande falò di S. Antonio segna l’inizio del Carnevale di Gallipoli, sicuramente insieme a quello di Putignano il secondo più grande di Puglia.

L’ultima domenica ed il martedì grasso (ultimi giurni) l’appuntamento è con la sontuosa sfilata di Corso Roma nella Gallipoli moderna, mentre tra i vicoli della città vecchia fa capolino il Teodoro, la maschera tradizionale della città sul mare.

Lu Tidoru, l’ospite d’onore del Carnevale gallipolino

“Lu Tidoru“ è la figura antichissima e che non può mancare nel Carnevale di Gallipoli. La tradizione parla di un soldato, Teodoro appunto, il quale trattenuto dalla guerra lontano dal Salento sperava di poterci tornare prima della fine del carnevale. Sua madre, la Caremma, invocava Dio affinché allungasse il carnevale e dare modo al figlio di godere dei giorni dell’abbondanza prima della Quaresima. Si racconta che il martedì successivo il soldato arrivando a Gallipoli si immergendosi totalmente nei festeggiamenti si ingozzò di carne così tanto da rimanerne strozzato.

Il soldato Teodoro moriva e con lui finiva anche il carnevale in una sequenza che da sempre ha rappresentato la caducità delle cose terrene ed il ciclo della vita.

Per questo motivo ogni martedì grasso Gallipoli rievoca in chiave ironica il funerale de lu Teodoro; una bara portata in giro per le vie del paese da ragazzi in abiti da donna che piangono, si dimenano e urlano di dolore (li chiancimorti).

Le maschere di Carnevale nel Salento


Sono diverse e numerose le maschere tipiche del carnevale in Salento.

  • Lu Ssciacuddhruzzu”, la maschera tipica del Carnevale di Aradeo rappresenta uno spiritello piccolino, con pizzetto, con tanto di ventre e di cappello largo. La leggenda narra che la notte si metta sul petto degli uomini e delle donne che intende tormentare.
  • Lu Paolinu” rappresenta invece un povero contadino vestito di stracci, ed è la tipica maschera del carnevale della Grecìa Salentina. Un personaggio arguto, spiritoso e assiduo frequentatore di osterie, muore e viene arso al rogo ogni anno il giorno di Carnevale, omaggiato con sfilate di carri e musica.
  • “Cicinella” invece è una maschera lesta e scaltra, è la figura simbolo del Carnevale di Cursi. Il suo fantoccio dà inizio ai festeggiamenti e sempre a lui, è dedicata la lunga sfilata di carri e maschere.
  • Farinella risale al 1953, ricorda un jolly, con l’abito a toppe colorate e i sonagli appesi alle tre punte del cappello: la farinella ricorda un piatto tipico della tradizione leccese a base di ceci ed orzo.
  • L’Ape mielina è la maschera di Melendugno dedicata alla risorsa più grande per l’intera cittadina: il miele.
  • La Purgianella è la maschera tipica di Castrignano del Capo, un giovanotto vestito di bianco e con una maschera tutta nera sul volto.

Gallipoli la perla dello Ionio e le sue bellissime spiagge

Città di mare ricca di testimonianze artistiche e soprattutto sede di un antico porto commerciale, oggi Gallipoli è conosciuta maggiormente per le sue spiagge, i lidi della movida estiva, i concerti e le tradizioni.

Il territorio gallipolino infatti si affaccia su una costa bassa e prevalentemente sabbiosa. La spiaggia più vicina al centro e quella alla quale la città è più affezionata è quella della Purità, che prende il nome dalla chiesa vicina. Una splendida baia sabbiosa facilmente raggiungibile dai vicoli della città vecchia dove proliferano i B&B e le case vacanza.

Poco distante dalla spiaggia della Purità si trova lido San Giovanni, una lingua di sabbia raggiungibile comodamente dal lungomare Galileo Galilei e Baia Verde che dà il nome al colore cangiante del mare cristallino, tra il verde smeraldo e l’azzurro. Queste spiagge sono ricche di stabilimenti e lidi attrezzati e tutto intorno residence, hotel e case vacanze.

Bellissima spiaggia di Puglia. Spiaggia di Pescoluse accanto a Torre Vado nel Salento.

A pochissimi minuti d’auto da Gallipoli anche la meravigliosa spiaggia di Punta della Suina e Lido Pizzo, la spiaggia di Torre San Giovanni e Pescoluse conosciute come le spiagge tropicali del Salento.


Anna Maria Ciardo
Anna Maria Ciardo