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Il falò più grande del Mediterraneo si accende nel Salento
La focara di Novoli, piccolo centro della provincia di Lecce, è diventato nel tempo uno tra gli eventi folcloristici più attesi dell’inverno salentino.
Questo piccolo centro a pochi chilometri da Lecce, immerso tra vigneti ed ulivi, custodisce una delle più antiche e suggestive tradizioni popolari legate al fuoco.
Fede e folclore si fondono in un susseguirsi di riti ed iniziative le quali, pur adeguandosi ai ritmi della modernità, ne hanno conservato nel tempo il loro fascino.
Con l’accensione del gigantesco falò la notte del 16 gennaio l’intera comunità di Novoli rinnova la propria fedeltà a S. Antonio Abate, protettore della città.
E come succedeva in passato, ancora oggi i preparativi coinvolgono tutto il paese nelle settimane precedenti l’accensione.
Oggi la suggestione della fòcara di Novoli ha creato un’aspettativa mediatica immensa, varcato ormai i confini regionali e nazionali, sono tantissimi ogni anno i visitatori da ogni parte del mondo.
Per questo motivo e quindi allo scopo di limitare l’arrivo di molte auto lungo le strade di accesso al paesino salentino, Ferrovie sud Est propone da anni ormai, treni e servizi speciali.
Infatti per tutti i giorni di festa saranno attivi bus e treni speciali con partenza da Lecce a Novoli.
Programma della focara di Novoli
Il fuoco della focara di Novoli è stato inserito dalla Regione Puglia tra i beni della cultura immateriale ed è in lizza per la catalogazione ministeriale per il riconoscimento dell’Unesco quale Patrimonio intangibile dell’umanità da valorizzare e tutelare.
Inoltre, dal 2012 la Fondazione Fòcara di Novoli, faro del turismo slow e religioso destagionalizzato pugliese, ha promosso una campagna di sensibilizzazione a sostegno della “fòcara”, patrimonio della cultura immateriale delle tradizioni popolari pugliesi.
La festa della focara a Novoli si svolge nei giorni 16, 17 e 18 gennaio di ogni anno. Il programma prevede numerosi eventi collegati tra loro dal tema che dà il nome all’edizione dell’anno.
Oltre all’accensione del falò, è molto suggestivo anche il percorso dei giorni precedenti ricco di appuntamenti: concerti, mostre, stage, rappresentazioni teatrali, il tutto legato alla cultura dei riti e del fuoco.
Infatti ogni anno la direzione artistica di ciascun evento è affidata a personaggi di fama internazionale grazie ai quali ogni evento diventa un catalizzatore di culture, incontri, divertimento, pensieri.
Dal 2012 la Fondazione Fòcara di Novoli, faro del turismo slow e religioso destagionalizzato pugliese, ha promosso una campagna di sensibilizzazione a sostegno della “fòcara”, patrimonio della cultura immateriale delle tradizioni popolari pugliesi.
Quando si accende la focara di S. Antonio a Novoli?
L’accensione della focara avviene la notte del 16 gennaio di ogni anno in occasione della festa dedicata a S. Antonio Abate.
Nelle settimane precedenti i contadini del posto come da tradizione iniziano a raccogliere e mettere da parte le fascine di tralci di viti. Le stesse verranno deposte con cura secondo una tecnica ben precisa e da mani esperte. Lo scopo infatti è quello di posizionare le fascine in modo tale da non far crollare l’intero castello.
Arrampicati sulle lunghe scale a pioli i maestri esperti saranno impegnati per giorni e giorni fino ad arrivare in cima. Quindi verrà issata una bandiera con la figura del Santo.
La notte del 16 gennaio la tradizionale processione illuminata dalle fiaccole attraverserà la galleria al centro della focara.
Una volta appiccato il fuoco arderà per tutta la notte sotto il suono della banda ed i colori dei fuochi d’artificio.
Tutto intorno, in sicurezza, le bancarelle e tantissime persone provenienti da ogni dove per ammirare il falò più grande d’Europa.
Le origini del Fuoco dedicato a S. Antonio
Le origini della presenza della fòcara a Novoli risalirebbero al tempo in cui la comunità di Veneziani frequentava il posto per motivi commerciali. Secondo altre fonti il rito del fuoco risalirebbe al Medioevo intorno al XV secolo. Solo successivamente il Vescovo di Lecce Pappacoda proclamava S.Antonio abate patrono di Novoli (1664).
Ad ogni modo è certa la data del Settecento, desumibile da atti comunali.
La “fòcara”, nasce dunque come prima forma di devozione al santo del fuoco e la sua forma diviene con gli anni una vera e propria istituzione che passa dai comitati alla fondazione che porta il suo nome.
Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant’Antonio, a Novoli.
La tradizione infatti ci consegna il miracolo del Santo che regalò al mondo il primo fuoco dell’umanità.
Scese tra le fiamme dell’inferno per recuperare il proprio maialino e ne approfittò per attecchire il bastone di legno che aveva portato con sè.
Per questo in passato si cercava la protezione del Santo per curare il Fuoco di S. Antonio (erpes zoster), gli eritemi, le vescicole.
Inoltre, siccome la fama del Santo era legata oltre che al fuoco anche alla presenza degli animali, il giorno della vigilia lo si dedicava alla benedizione degli animali domestici.