Pasqua in Puglia, i riti della Settimana Santa

Idee per un itinerario di viaggio tra le tradizioni di Pasqua, dal Gargano al Salento

Visitare la Puglia durante la Pasqua vuol dire poter godere delle belle giornate di sole che illumina i colori del mare e della natura.

Sabburchi - tradizione salentina, piante lasciate crescere al buio

Il clima generoso quindi è l’occasione per visitare in tutta tranquillità le città della Puglia e tutte le bellezze nascoste di questa Regione. Da nord a sud la Puglia incanta anche per l’unicità dei suoi itinerari naturali, l’azzurro del mare, la bellezza artistica del suo Patrimonio.

Inoltre la vacanza a Pasqua è anche l’occasione per assistere ai riti della Settimana Santa, una tradizione che accomuna tutti i paesi della Puglia. Infatti, dal Gargano al Salento le rappresentazioni della Passione e la processione del Venerdì Santo sono tradizioni religiose molto sentite. In alcune città però questi riti assumono un aspetto molto teatrale e realistico da coinvolgere il visitatore in un viaggio emotivo senza eguali.

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Quindi, i riti della Settimana Santa in Puglia sono una tappa irrinunciabile per chi vuole abbinare alla propria vacanza anche il proprio arricchimento culturale. La Puglia avvolge il visitatore con i suoi riti ed i suoi misteri, i volti incappucciati dei confratelli, i lamenti e le marce struggenti!

Inoltre un soggiorno in Puglia a Pasqua è anche l’occasione per assaporare le specialità tipiche della cucina soprattutto legate alla Settimana Santa. Gran parte dei residence, Hotel e B&b in Puglia sono aperti per la Pasqua ed attendono turisti e curiosi ansiosi di partecipare ai riti della Settimana Santa.

Oltre all’olio di oliva ed al buon vino ci sono i famosi dolci come le Cudddure o Scarcedde, gli africani ed i marzapane, l’insalata dalle sette cose.

I canti della Passione della Grecìa Salentina

“Canti della Passione” è una rassegna internazionale organizzata dalla Fondazione della Notte della Taranta, in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, la Provincia di Lecce, l’Istituto Carpitella e la Regione Puglia.

La Passione di Cristo recitata in lingua grica esprime la forma più antica di teatro popolare, frutto delle sacre rappresentazioni che dal XII secolo si potevano vedere in tutta Italia.

Pane santo tradizione religiosa cristiana

Anche i riti della Settimana Santa trovano le loro radici negli antichi riti propiziatori legati agli eventi naturali; della morte e rinascita, inverno e primavera. Questi rituali iniziavano il lunedì delle Palme, giorno in cui la comunità (prevalentemente i contadini), si preparava ad impersonare i vari personaggi della passione di Gesù. Lungo i vicoli intanto, Il suonatore di fisarmonica, il cantore, l’accompagnatore con la palma, si recavano cantando e recitando con partecipazione le pene di Gesù.

La rassegna dei Canti di Passione della Grecìa Salentina prevede eventi per tutta la durata della Settimana Santa. Ogni sera infatti si alternano rappresentazioni di cantori popolari provenienti anche da altri borghi d’Italia.

La Settimana Santa a Monte Sant’Angelo sul Gargano

La Città del Gargano famosa per la grotta di San Michele conserva una lunga tradizione religiosa legata alle festività della Pasqua. Il giovedì Santo si svolge il rito del Grano nel Sepolcro. Dopo la celebrazione eucaristica dell’Ultima Cena le chiese della città restano aperte ed i fedeli vi si recano per pregare. E’ d’uso che anche le case adiacenti le chiese debbano lasciare aperte le porte e le luci accese. Il Venerdì mattina nella Chiesa di S. Benedetto si celebra il rito mattutino delle Tenebre e canti in dialetto locale. Durante la cerimonia si spegne la candela che segna Il momento della morte di Cristo. A questo punto i fedeli battono con le mani sui banchi provocando un rumore assordante che simboleggia lo sconvolgimento della natura.

La settimana Santa a Taranto

I riti della Settimana Santa a Taranto sono tra i più suggestivi ed antichi riti di tutta Italia. Dal Giovedì Santo sino al giorno di Pasqua la città vive momenti di pura emozione, tra fede, folklore e tradizione.

I lunghi preparativi hanno inizio il mercoledì delle Ceneri quando le confraternite della città si riuniscono per la preparazione dell’evento. La domenica delle Palme avviene l’incontro ufficiale tra la Confraternita di Maria SS. Addolorata e San Domenico e l’Arciconfraternita del Carmine per procedere concordare lo svolgimento delle processioni e l’accompagnamento dei simboli.

Nel corso della Settimana di Pasqua migliaia di fedeli percorrono a passo lento la Processione dei Misteri e la Processione dell’Addolorata.

Tra la mezzanotte del Giovedì Santo ed il Venerdì la processione dell’Addolorata dalla Chiesa di S. Domenico si avvierà per i vicoli della città Vecchia. Il percorso coinvolgente durerà non meno di 13 ore consecutive! Suggestiva la figura dei confratelli di S. Domenico e quelli di Maria S.S. Addolorata in tunica bianca e corona di spine accompagnati dal suono delle troccole.

Castellaneta e le processioni delle Confraternite

A Castellaneta,  paese nella provincia di Taranto i riti legati alle tradizioni della Quaresima e della Settimana Santa sono ancora oggi molto vivi. Ad occuparsi delle celebrazioni e delle processioni, come da tradizione ci sono le tre confraternite. La Confraternita di Maria SS. Addolorata, di S. Francesco da Paola e la Confraternita del SS. Sacramento.

Il paese che ha dato i natali al famoso Rodolfo Valentino, le celebrazioni iniziano già il venerdì che precede la domenica delle Palme. E’ in questo venerdì che si svolge la processione penitenziale dei Dolori di Maria in cui la statua della Madonna Addolorata viene portata in processione lungo le stradine del centro storico.

Il pomeriggio del Venerdì Santo invece è dedicato alla Processione dei Misteri mentre il Sabato Santo, nelle prime ore del mattino, dalla cattedrale esce la processione di Gesù Morto seguito dalla Madonna Addolorata.

La Passione di Cristo a Galatone

Anche la città di Galatone conserva una profonda tradizione legata i riti della Settimana Santa. Anche in questo antico borgo del cuore del Salento le Confraternite e le bellissime chiese sono le protagoniste.

  • La Chiesa Matrice dedicata all’Assunta eretta nel 1574 con facciata barocca
  • Chiesa di San Sebastiano eretta nel 1612 e rimaneggiata nel 1712, con un fregio che raffigura il “trionfo di Costantino”.
  • Il Santuario del Crocifisso della Pietà eretto nel 1696-1710 dalla facciata a tre piani, interno con soffitto a cassettoni, ed una magnifica cupola con affreschi.
  • La Confraternita dei Santi Medici si occupa di portare in processione la statua di Gesù nell’orto.
  • La Confraternita di San Pietro Apostolo porta in spalla la statua di Gesù alla colonna.
  • Confraternita di San Giovanni accompagna la statua di Gesù in croce.
  • Alla Confraternita dal Pio Monte del Purgatorio il compito invece di portare La Croce e il lenzuolo della Deposizione e la Sacra Sindone viene portata dai fedeli della parrocchia del Sacro Cuore
  • I Terziari Francescani ed i collaboratori del Comitato Culto Madonna della Grazia invece portano in processione la statua dell’Addolorata.

La Processione dei Misteri del Venerdì Santo a Maglie

La processione dei Misteri a Maglie è un momento molto suggestivo che si rinnova ogni anno da quasi un secolo secondo un rito preciso che coinvolge tre chiese della città.

L’Associazione dei Misteri porta per le strade del centro storico le Statue simbolo della Passione. Sono gli otto misteri, le statue in cartapesta che rappresentano Cristo all’orto, Cristo alla Colonna, Cristo e Pilato, Ecce Homo, Cristo che incontra sua madre, Cristo in Croce, La Pietà, Cristo Morto.

Il corteo si avvia nel primo pomeriggio del venerdì seguito dai fedeli e accompagnato dalle note struggenti della Banda musicale. Dal Santuario della Madonna Addolorata i confratelli portano in spalla la bellissima statua della Madonna piangente il suo Figlio morto. Nel frattempo nella Chiesa Madre si celebra la liturgia. Nella Chiesa della Madonna delle Grazie l’omonima Confraternita si appresta ad accompagnare la Statua del Cristo Morto adagiata su di un lenzuolo bianco e coperta da un velo. L’incontro tra le statue della processione avviene quasi sempre innanzi alla Chiesa Madre ed è un momento molto toccante.

San Marco in Lamis e la processione delle Fracchie

Il Venerdì Santo a San Marco in Lamis in Puglia è il giorno dedicato alla Processione delle Fracchie, una tradizione che si rinnova dalla seconda metà del Settecento. Molti studiosi ritengono che il rito sia strettamente connesso con antiche usanze pagane di cui si è persa la memoria. Questo piccolo borgo nel cuore del Promontorio del Gargano è da sempre legato ad un’accesa religiosità dovuta alla sua vicinanza con il Santuario di San Matteo. Si trova infatti lungo la via Sacra dei Longobardi e costituiva una stazione di sosta medioevale per i pellegrini diretti a San Michele Arcangelo.

Quella delle Fracchie a San Marco in Lamis è una processione molto singolare in quanto accompagnata da tantissime fiaccole accese. E si tratta di fiaccole molto particolari!

La fracchia è costituita da un tronco di un albero lungo anche 6 metri, spaccato longitudinalmente riempito fino all’orlo di rami secchi, sterpi, frasche; tenuto insieme da due robusti cerchi di ferro assume la classica forma conica. Il tutto viene montato su degli appositi carretti e zavorrato con sacchi di sabbia nella parte più stretta affinché non si rovesci.

La sera del Venerdì Santo quando l’enorme torcia trasportabile sarà incendiata illuminerà la strada alla processione con la statua della Madonna Addolorata. La luce delle fracchie accompagna la statua della Madonna fino alla Collegiata dove è custodito il corpo di Cristo.

La Processione dei Misteri a Martina Franca

Se la Puglia attira migliaia di turisti ogni anno, non dipende solo dalla bellezza del suo mare, del paesaggio, i monumenti e le città bellissime. Ciò che ammalia il visitatore sono anche le sue feste popolari, un calendario ricco di avvenimenti che da gennaio a dicembre riempie le strade e le piazze di paesi e città.

A Martina Franca i riti della Settimana Santa si celebrano ormai da secoli e le sue origini risalgono probabilmente al secolo XIV.

Il venerdì Santo la processione apre con la Croce Penitenziale, ‘a crosce dìi Mistére’ , la grande croce con i simboli della Passione portata in spalle dai penitenti. Ad accompagnare la Croce il suono incessante delle troccole “i turnàccule” , strumenti in legno realizzati da artigiani locali volontari e prontamente benedette. Durante la processione i confratelli le scuotono al passaggio delle immagini sacre dei Misteri e durante il Rosario.

Le statue dei Misteri a Martina Franca sono statue che rappresentano eventi della vita di Cristo dalla separazione dalla Madre alla deposizione nel sepolcro. Sono custodite all’interno della chiesa di Martina Franca e da sempre sono il simbolo della Pasqua nella città.

La statua di Giuda a Martina Franca

Del tutto particolare e singolare è la presenza di una statua raffigurante Giuda “Giòre” e che un tempo si usava prendere a sassate durante la processione. Oggi questa usanza non esiste però al suo passaggio i fedeli di Martina Franca non fanno il segno della Croce.

La rappresentazione della Passione ad Adelfia

I riti legati alla Settimana Santa in Puglia pare abbiano origini molto antiche. Alcuni studiosi sostengono che derivino da antichi riti pagani celebrati all’inizio della primavera per auspicare buoni raccolti e pace. L’arrivo del Cristianesimo avrebbe inglobato queste usanze adattandole alla festa della rinascita.

Come in tutte le città della Puglia anche Adelfia ha le sue confraternite le quali si occupano dell’organizzazione delle relative processioni che precedono la Pasqua. Il venerdì Santo si tiene la suggestiva processione del Cristo Morto portato in spalla per le strade del centro. Centinaia di confratelli vestiti del tradizionale saio formano un lungo corteo che esce dalla Chiesa preceduto dalla banda musicale.
La celebrazione pasquale più suggestiva di Adelfia resta comunque la rappresentazione della Passione di Cristo con la partecipazione di oltre 130 figuranti.  Evento straordinario e coinvolgente che da sempre ha richiamato numerosi cittadini dai paesi limitrofi, fin dalle prime edizioni che si tennero fra il 1981 e il 1985. Da allora la dopo l’edizione del 1987 la manifestazione venne interrotta per poi essere ripresa nel 2004. Resta sempre lo stesso appassionato racconto, narrato allo stesso modo, sempre uguale, ma ogni anno rinnovato nelle scene e nei temi propositi.

La Processione del Venerdì Santo a Muro Leccese

A Muro Leccese è tradizione che durante la Settimana Santa, le processioni debbano uscire dalla Chiesa al calare della sera r protrarsi fino a notte tarda. Nelle stradine del Centro storico quindi si assiste alle rappresentazioni del dramma doloroso di Cristo.

Il Giovedì Santo è il giorno dedicato all’Adorazione della S.S. Eucaristia. Di sera, tutte le chiese rimangono aperte per permettere ai fedeli la “visita ai Sepolcri”. Sugli altari troneggiano in bellavista le composizioni di frumento fatto germogliare al buio durante i 40 giorni della Quaresima.

La processione del Venerdì Santo è da sempre un momento molto sentito da tutta la popolazione. Si parte da Piazza del Popolo, tra le più belle piazze del Salento, per poi attraversare le strade più importanti del paese.
Sullo sfondo barocco della Chiesa dell’Annunziata e quella dell’Immacolata, partono le statue in cartapesta a dimensione d’uomo, porte in spalla tra fiori e candele accese. I membri delle Confraternite indossano i costumi tradizionali per l’occasione.

La processione quindi attraversa la chiesa Madre e la Chiesa del SS. Crocefisso.
Nella Chiesa del Convento dei Domenicani, è conservata una statua in pietra leccese raffigurante il Cristo morto e che, fino agli inizi del 900, era portata a spalla nella processione del Venerdì Santo.

La Settimana Santa a Gallipoli nel Salento

A Gallipoli, la città bella del Salento, le celebrazioni che riguardano la Pasqua iniziano il Venerdì precedente la domenica delle Palme. Si celebra la prima processione dell’Addolorata a cura delle Confraternite della Misericordia e del Carmelo. Il Giovedì Santo dopo la celebrazione dell’ultima cena ci si reca per le strade del centro storico in visita ai Sepolcri. il Venerdì Santo partire dalle ore 17,00 con la suggestiva Processione dei Misteri per concludere a notte inoltrata con la processione del Sabato Santo della Desolata ed il Cristo morto.

Anche a Gallipoli i riti della Settimana Santa sono molto suggestivi e carichi enfasi e phatos.

Pasqua a Casarano, le tradizioni della Via Crucis

A Casarano nel corso della Domenica della Palme si svolge la tradizionale “Via Crucis delle quattro Confraternite della Città, quella dell’Immacolata, di Santa Lucia, di San Giovanni Elemosiniere e di San Giuseppe. Parteciperanno anche l’Ordine Francescano Secolare e l’associazione “Cantico delle Creature”.

Dalla Domenica delle Palme sino al giorno di Pasqua a Casarano è un susseguirsi di cortei ai quali la popolazione partecipa sempre numerosa. Il Venerdì Santo ha inizio intorno alle 21 la Processione dei Misteri presso la chiesa dell’Immacolata. Le cinque statue della Passione percorrono tutto il corteo trasportate in spalla insieme a dei figuranti in costume. Le note struggenti della banda che scandiscono il passo dei partecipanti, la luce fievole delle fiaccole accese, rendono l’atmosfera carica di sacralità.

I Sepolcri di Lecce, le tradizioni della Pasqua nella città salentina

Visitare i Sepolcri a Lecce è una tradizione che appartiene al giovedì sera prima di Pasqua. Sono in tanti a girovagare per le stradine del centro ed entrare nelle parrocchie che hanno allestito gli “altarini” con fiori, vino, grano germogliato.

Conosciuti in dialetto salentino come i Sabburchi, i Sepolcri rappresentano il Santo Sepolcro commemorativo dell’ultima cena del Cristo con gli Apostoli. Alle classiche decorazioni con l’agnello pasquale vengono aggiunti germogli di legumi, ciotole e bicchieri in creta, pezzi di pane fatto in casa e immagini sacre. L’allestimento dell’altare quindi è un rito carico di simboli ed è questo che lo rende profondo e mistico, per certi versi oltre la festa religiosa. I germogli vengono fatti crescere al buio in modo da non far attivare la funzione clorofilliana. Rappresentano il simbolo della Pasqua, la vita oltre l’oscurità.

Nella città capitale del Salento, i Sepolcri rappresentano un’usanza molto antica, che ancora oggi rimane sentita, anche se lo spirito della visita è molto mutato, Il giro degli “altari della Deposizione” viene fatto la notte del giovedì fino al venerdì mattina. Chi per fede, chi per curiosità, sono in tanti a girovagare di sera per le vie del centro storico in visita alle chiese dove si può ammirare la bellezza dei “sepolcri”. La tradizione pare fosse quella che ogni Leccese dovesse visitare da cinque (quante sono le piaghe di Cristo) a sette (quanti sono i dolori della Madonna) altari.

Tra gli allestimenti più sontuosi quelli del Duomo nella Cattedrale di Lecce, nella basilica di Santa Croce e nella chiesa di San Matteo. In ciascuna di queste chiese gli altari sono valorizzati da una magnifico gioco di luci bianche soffuse.

La Settimana Santa a Molfetta

A Molfetta i riti per la Pasqua hanno inizio il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri. Per tradizione è la Confraternita della Morte ad organizzare la Processione della Croce con partenza dalla Chiesa del Purgatorio. Saranno i trentatré rintocchi del campanile della cattedrale a segnare l’inizio della Quaresima. La stessa confraternita dal caratteristico cappuccio nero, accompagnerà la processione del Venerdì precedente la domenica delle Palme, e la processione della Beata Vergine Addolorata il Venerdì Santo.

La Domenica delle Palme ha inizio il vero e proprio periodo della Settimana Santa con la vestizione della Pietà da parte delle pie Donne.

La Processione dei Misteri ha inizio a notte inoltrata del Venerdì e si protrae sino a mezzogiorno ripercorrendo i passaggi della Passione lungo le strade di Molfetta.

Il Sabato Santo si celebra la processione della PIETA‘ dalla Chiesa del Purgatorio i fedeli portano in spalla le sette statue dei Santi.

Ad accompagnare le cerimonie e le processioni il suono delle marce funebri intonate dalla Banda musicale.

Le Tavole di San Giuseppe, il Salento dell’ospitalità in attesa della Pasqua

Esiste una bellissima tradizione in Salento che ci riporta in modo concreto al carattere aperto all’accoglienza tipico dei sui abitanti. E’ la tradizione delle Tavole di San Giuseppe, cioè la consuetudine di allestire grandi tavolate da offrire a tutti in occasione della Festa di S. Giuseppe. Pare che la consuetudine derivi da antiche usanze praticate da religiosi o signorotti locali i quali un giorno all’anno aprivano le proprie case per far mangiare tutti i poveri.

Nel corso del tempo le tavole hanno assunto un aspetto più religioso ed il loro allestimento si è caricato di simboli diventando un vero e proprio rito. Alcune famiglie allestivano le tavole per semplice riconoscenza o per ingraziarsi il Santo. Il parroco benediva le pietanze di rito e quindi tutti i poveri accorrevano e se ne servivano anche di notte quando la casa rimaneva aperta mentre i padroni vegliavano pregando.

Oggi le tavole sono dedicate ad amici, parenti e turisti che affollano le strade dei paesi dove la tradizione è ancora molto sentita. Nonostante i cambiamenti della vita moderna ne conservano i simboli fondamentali, l’accoglienza e l’ospitalità.

E poi sono anche un’ottima occasione per gustare le pietanze che per il loro profondo significato simbolico non possono mancare sulla tavola. Parliamo della Massa e Ceci che ricorda i colori del Santo, il pesce fritto Gesù, le primizie l’arrivo della primavera, il cavolfiore il bastone fiorito del Santo.

E così che le case a corte, i vicoli dei palazzi e le piazze diventano spazi di condivisione e convivialità.

Per i giorni 18 e 19 marzo di ogni anno il programma degli eventi legati alle Tavole di S. Giuseppe in Salento è molto ricco. Tanti gli itinerari e le piazze da visitare tra musica e spettacoli teatrali.

Le tavole di San Giuseppe a Giurdignano

La tradizione delle tavole di San Giuseppe pare sia partita proprio da Giurdignano per allargarsi ai paesi limitrofi di Cocumola, Minervino, Casamassella, Giuggianello ma anche Nociglia e quindi per tutto il Salento. In diversi paesi per le tavole di S. Giuseppe si rispetta un vero e proprio rituale che vede la partecipazione dei familiari in qualità di figuranti. Chi decide di offrire la propria tavola infatti si preoccupa di preparare tutti i piatti previsti dal rito, al centro della tavola l’effigie del Santo.

Le Tavole di S. Giuseppe di Minervino

A Minervino la tradizione delle Tavole di S. Giuseppe segue un rito particolare ben preciso e dalle origini medioevali. Sembra infatti che i primi a celebrare con le tavole per i poveri siano stati i Monaci Benedettini seguiti dai Servi di Maria e dai Francescani in seguito.

Da allora il rito è portato avanti orgogliosamente da generazioni da famiglia a famiglia. In onore del Santo chi decide di partecipare lo fa come ex voto o per chiedere una grazia. Quindi allestisce la tavola seguendo le regole della tradizione circa il numero di coperti tra tre e tredici (sempre dispari) ed i piatti da preparare. Al centro della tavola l’effigie del Santo circondata da ottimi piatti tipici della civiltà contadina: il Pane di S. Giuseppe, la pasta con i ceci, i lampascioni.

Le Tavole di S. Giuseppe di Otranto

Ad Otranto, la città più ad Oriente d’Italia, la tradizione delle Tavole di S. Giuseppe ogni anno si arricchisce di un fitto programma di eventi. Molte famiglie partecipano alla preparazione delle tavole presso le proprie case in onore del Santo al quale chiedono protezione. L’allestimento delle tavole segue un rito ben preciso che riguarda anche le pietanze offerte. Non può mancare la tipica pasta e ceci conosciuta come la massa, preparata in grandi quantità e distribuita il giorno della festa.

La Passione Vivente di Canosa

La Passione di Cristo di Canosa di Puglia è uno degli appuntamenti più seguiti dall’intera comunità. Un modo autentico attraverso il quale gli abitanti si uniscono per manifestare la propria fede in uno spirito di unione e pacificazione.

L’evento ha inizio la domenica delle Palme con la partecipazione di oltre duecento figuranti in abiti d’epoca a cura dell’Associazione Culturale “La Passione Vivente Canosa”.

L’associazione ha saputo negli anni coniugare tradizione e modernità, esperienza scenografica ed originalità artistica. Tutto questo nel rigoroso rispetto della verità storica-religiosa, interagendo tra linguaggio e gestualità di popolani, guardie romane, apostoli, sommi sacerdoti, centurioni a cavallo.
La manifestazione si svolge attraverso un percorso a tappe dove la scenografia sarà composta da chiese e palazzi di Canosa. Gli interpreti si esibiranno in testi semplici ma efficaci, rendendo immediata l’umanità autentica dei personaggi

I testi del “la Passione Vivente” di Canosa sono ripresi dai tre Vangeli sinottici della Chiesa Cattolica e, per alcuni brani particolarmente significativi, dal Vangelo di Giovanni.
Ogni scena sarà accompagnata dalla musica che renderà ancora più struggente e drammatico il momento cruciale della Passione, suscitando profonda empatia.
La Passione Vivente si svilupperà nel centro storico di Canosa di Puglia in Piazza V. Veneto, nelle immediate adiacenze della Cattedrale S. Sabino. Quindi percorrerà le strade cittadine per la “Via Crucis” per proseguire sul colle arido e dove ci sarà la scena della “Crocifissione” e la “Resurrezione”.

Anna Maria Ciardo
Anna Maria Ciardo